Portocanale, Piazzale Capitaneria di Porto
Viale Pinzon 47814 Igea Marina (RN)Si trattava di lance, battane, e paranze, piccole imbarcazioni a vela e a remi, utilizzate per la pesca “terriera”, cioè vicina alla costa. Per la pesca delle anguille si verificava una vera e propria migrazione autunnale verso il delta del Po, dove i pescatori trascorrevano mesi in capanne di legno e di paglia.
I più giovani e gli anziani, nella buona stagione, praticavano la “tratta”, ovvero una rete distesa dalla barca e poi tirata a braccia dalla riva. Le pescivendole si incaricavano infine, in bicicletta, di portare il pesce nelle borgate e nelle case sparse dell’entroterra, scambiandolo spesso con i prodotti agricoli. L’attività peschereccia a Bellaria Igea Marina non si è mai interrotta, nonostante che il porto, pur migliorato nelle strutture, non consenta l’attracco di imbarcazioni più grandi come quello di Rimini o Cesenatico.
Oggi gli addetti alla pesca sono circa duecento riuniti in cooperative. Si dedicano, con tecniche innovative, alla pesca a strascico, alla pesca delle vongole e a quella da posta con reti a tramagli, con le nasse alla cattura delle seppie, coi cestelli a quella delle lumache di mare, con i cugulli o bertòvelli a quella delle anguille, o alla coltura, in campi marini, di mitili e ostriche. Ancora, nelle vie del paese si sente talvolta il richiamo delle pescivendole, ma la maggior parte del prodotto viene commercializzato attraverso la grande distribuzione.