TOUR DEI MUSEI CITTADINI
Bellaria Igea Marina
dal 01 Gen 2021 al 31 Dic 2021
Visita guidata dei luoghi storici di Bellaria Igea Marina per scoprire le nostre radici e le nostre tradizioni, in un itinerario adatto a tutta la famiglia.
La visita, che potrà essere effettuata a piedi o con il trenino, comprende la Torre Saracena con il Museo delle Conchiglie, Noi. Museo della Storia e della Memoria e La Casa Rossa di Alfredo Panzini.
Torre Saracena
Il Museo delle Conchiglie, il Giardino delle Vele Storiche e i “Batanicci”
L’antica torre, costruita nel XVII secolo per difendere la costa dalle scorrerie dei pirati turchi, ospita una ricca collezione di conchiglie, molluschi ed altri organismi marini. Presso il piano terra della Torre, durante tutta l’estate, si svolgono esposizioni temporanee di pittura e fotografia. In collaborazione con il Liceo Artistico di Rimini è stata realizzata la mostra “Storie senza parole” con tema le conchiglie e il mare. Nel parco una suggestiva esposizione di vele al terzo coi colori delle famiglie marinare nonché alcuni “batanicci”, barche d’epoca di piccole dimensioni usate per la pesca quotidiana e la sussistenza familiare.
Noi. Museo della Storia e della Memoria
L’edificio del Vecchio Macello di Bellaria Igea Marina ospita il Museo della Storia e della Memoria "Noi".
Il Museo presenta la storia delle origini di Bellaria Igea Marina, rese tangibili dall’esposizione di oggetti, documenti e testimonianze di un’epoca che è cronologicamente ancora vicina ma che guardandosi attorno sembra essere collocata in un passato lontanissimo: la nascita della vocazione turistica della città, dell’intraprendenza di persone che hanno plasmato l’economia e il benessere di un paese e di un’intera regione.
All'interno si comprende l’anima ingegnosa degli abitanti di Bellaria Igea Marina anche solo osservando i manufatti e gli utensili di antichi mestieri e delle prime “imprese turistiche” a gestione prettamente familiare, stabilimenti balneari, alberghi, locande e locali da ballo.
Il percorso permette di scoprire un mondo “antico”, che era il “fare vacanza” dagli albori ai favolosi anni ‘60 e ‘70: il lavoro dei pescatori, delle grintose pescivendole in bicicletta, dei primi villeggianti, la vita nel dopoguerra e poi l’inarrestabile evoluzione e i cambiamenti nei costumi, i divertimenti, i personaggi famosi in città, la moda, le spiagge, i bagagli, i mezzi di trasporto usati, gli oggetti della tavola, i souvenir, i primi poster e l’illustrazione pubblicitaria, la prima edicola, il primo albergo, la prima spiaggia, il primo carrettino dei gelati e i tanti stravaganti mestieri del turismo, tutto aggiunge una pennellata al grande affresco della nostra terra.
Nel 2017 il Museo è stato arricchito con una sezione dedicata al popolamento antico della nostra costa, nello specifico in epoca romana, quando si verificò sul territorio il proliferare di edifici rurali ed infrastrutture quali strade e ponti. L’allestimento di questa sezione del Museo intende testimoniare questo significativo momento storico, che ha lasciato non poche tracce a livello archeologico. Tra i reperti esposti, il più significativo sarà senza dubbio l’emblema centrale del pavimento a mosaico, recentemente restaurato, databile tra la fine del III e la metà del IV secolo d.C. e riferibile ad una villa urbano-rustica rinvenuta in Bordonchio, antico snodo della via litoranea Popilia.
Al mosaico, si affiancheranno alcuni oggetti ed elementi legati alla sfera funeraria, tra cui la copia in scala fedele al vero della stele di Egnatia Chila Uxor, datata fra il I secolo a. C e il I secolo d.C.; l'immagine raffigura una giovane che, purtroppo, ci è giunta senza volto, mentre l'epigrafe racconta la donna come una liberta, ossia una schiava poi liberata.
La Casa Rossa di Alfredo Panzini
Il Parco culturale e la Casa Museo dello scrittore Alfredo Panzini (Senigallia 1863-Roma 1939) ospitano il museo, esposizioni, eventi ed appuntamenti culturali. Nella magia del parco, da giugno a settembre si svolgono appuntamenti musicali e letterari.
La Casa Rossa si innalza su una duna di sabbia e dalle sue finestre un tempo si vedevano il mare e le colline di Romagna. E’ la villa - acquistata nel 1909 - dove lo scrittore Alfredo Panzini trascorse con la famiglia parte dei suoi anni soprattutto in estate, divenendo luogo di incontro per gli amici e i letterati e per lui stesso un punto di osservazione privilegiato di quel mondo rurale che confluì nella sua narrativa. A lungo in disuso, venne restaurata nel 2007 e riaperta al pubblico. L’ingresso accoglie il visitatore con le parole dello scrittore, c’è poi la celebre bicicletta de La Lanterna di Diogene e delle gite in campagna, al piano superiore la stanza da letto e il bagno che meritano di essere visti per la raffinata e intelligente riproposizione. Infine, lo studio con la scrivania a cassetti e tanti manoscritti. La casa stessa è un Museo che sui quattro lati ha i resti delle ceramiche incastonate che riportano i titoli delle principali opere di Panzini. Sul lato ferrovia c’era il pozzo e proseguendo per un sentiero si arriva alla dependance della casa per gli ospiti detta “il pensatoio”. Un parco giardino con vegetazione mediterranea la circonda ancora oggi, mentre al di là del fossato le pertinenze (oggi restaurate e parte del museo) ospitavano il podere con la casa colonica del mezzadro Finotti, la stalla del cavallo, la rimessa per il calesse che componevano la proprietà. Oggi si sono finalmente realizzate le piene condizioni per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio letterario lasciato da Panzini, corredato da impegni di conservazione archivistica, ricerca e progettazione culturale in connessione con le realtà territoriali.
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