TOUR ALLA SCOPERTA DELLA VALMARECCHIA
Bellaria Igea Marina e Valmarecchia
dal 20 Apr 2017 al 30 Set 2017
Tour alla scoperta della rete dei Musei -REMUS- del territorio tra i due fiumi,Uso e Marecchia, con legami fra storia, archeologia, tradizioni popolari, ambiente, paesaggio e uomini.
La rete comprende il Museo/Mulino Sapignoli di Poggio Berni, Natè – Museo della tessitura e Osservatorio Naturalistico di Torriana, il Museo Etnografico e Museo Storico Archeologico di Santarcangelo di Romagna, il Museo Civico Archeologico di Verucchio.
Tour giornata intera: Verucchio, Poggio Torriana, Santarcangelo di Romagna
Possibilità di pranzo con degustazione di prodotti tipici in una casa vinicola dei colli santarcangiolesi.
Museo civico archeologico, Verucchio
La civiltà villanoviana, fiorita sulla rupe di Verucchio nella prima età del ferro (X-VII secolo a.C.), ha lasciato affascinanti testimonianze, oggi valorizzate nel Museo Civico Archeologico, dove sono esposti alcuni tra i più rappresentativi corredi funerari, appartenuti ai guerrieri e alle filatrici e tessitrici, che formavano i gruppi gentilizi del villaggio. La specificità del Museo è legata alla presenza di reperti unici per l’epoca villanoviana: vasellame, armi, utensili per la filatura e tessitura realizzati in terracotta, bronzo e metalli preziosi, ma anche arredi in legno (troni, tavolini, poggiapiedi con le loro decorazioni), abiti e tessuti in lana, cesti e contenitori in vimini, offerte alimentari, che si sono conservati grazie alle particolari caratteristiche del terreno in cui sono rimasti a lungo deposti.
Museo Mulino Sapignoli, Poggio Torriana
Il museo “Mulino Sapignoli” intende realizzare un incontro fra patrimonio etnografico della tradizione molitoria e il pubblico con l’obiettivo di valorizzare l’arte molitoria e la memoria del territorio di Poggio Berni. Il mulino è un luogo della produzione a cavallo fra mondo contadino e mondo artigianale ed è un luogo della trasformazione di energia, un luogo produttivo importante per l’economia del territorio e per la conoscenza della sua storia. Documenta quanto fosse importante questo territorio per i Malatesta, quale riserva della loro potenza economica e nello specifico come "granaio" della Signoria. L'edificio rappresenta la porta per la “Via dei Mulini della Valmarecchia”, ha diverse sale espositive negli ex depositi e stalle nonché un’ampia sala macine mentre all’esterno un Parco fruibile, di oltre 5.000 metri quadrati. Biblioteca sulla mulinologia.
Museo Storico Archeologico, Santarcangelo di Romagna
Il Museo custodisce e valorizza le testimonianze archeologiche, artistiche, storiche e culturali provenienti dalla città e dal territorio di Santarcangelo.
Fornaci e territorio agricolo rappresentano la sezione archeologica, che comprende un periodo dalla preistoria all’età romana; anfore, lucerne, laterizi, suppellettili, vasi da fiori, testimoniano la fiorente attività produttiva del territorio. La sezione artistica comprende un periodo dal Medioevo all’Ottocento. Le opere esposte rappresentano aspetti interessanti sulla condizione del paese, sulla sua vita, sulla sua cultura, sulla sua religiosità., segni importanti della lunga storia di Santarcangelo.
Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, Santarcangelo di Romagna
Il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna raccoglie e conserva le testimonianze della gente di un territorio ricco di tradizioni popolari: la Romagna, in particolare quella meridionale, racchiusa tra l’Appennino e il litorale Adriatico. Gli oggetti e gli strumenti esposti sia nelle sale interne che all’aperto racchiudono in sé la storia e in un certo senso l’anima di questo territorio, e ci aiutano a comprenderne l’ambiente e la quotidianità.
Nel Museo infatti si incontrano la storia, la cultura, le tradizioni di un popolo, in tutti i suoi aspetti: la socialità, il lavoro, la ritualità, il simbolismo.
Tour mezza giornata: Noi. Museo della Storia e della Memoria di Bellaria Igea Marina ed uno dei Musei della rete REMUS
a scelta tra Verucchio, Poggio Torriana, Santarcangelo di Romagna.
Noi. Museo della Storia e della Memoria
L’edificio del Vecchio Macello di Bellaria Igea Marina ospita il Museo della Storia e della Memoria "Noi".
Il Museo presenta la storia delle origini di Bellaria Igea Marina, rese tangibili dall’esposizione di oggetti, documenti e testimonianze di un’epoca che è cronologicamente ancora vicina ma che guardandosi attorno sembra essere collocata in un passato lontanissimo: la nascita della vocazione turistica della città, dell’intraprendenza di persone che hanno plasmato l’economia e il benessere di un paese e di un’intera regione.
All'interno si comprende l’anima ingegnosa degli abitanti di Bellaria Igea Marina anche solo osservando i manufatti e gli utensili di antichi mestieri e delle prime “imprese turistiche” a gestione prettamente familiare, stabilimenti balneari, alberghi, locande e locali da ballo.
Il percorso permette di scoprire un mondo “antico”, che era il “fare vacanza” dagli albori ai favolosi anni ‘60 e ‘70: il lavoro dei pescatori, delle grintose pescivendole in bicicletta, dei primi villeggianti, la vita nel dopoguerra e poi l’inarrestabile evoluzione e i cambiamenti nei costumi, i divertimenti, i personaggi famosi in città, la moda, le spiagge, i bagagli, i mezzi di trasporto usati, gli oggetti della tavola, i souvenir, i primi poster e l’illustrazione pubblicitaria, la prima edicola, il primo albergo, la prima spiaggia, il primo carrettino dei gelati e i tanti stravaganti mestieri del turismo, tutto aggiunge una pennellata al grande affresco della nostra terra.
Nel 2017 il Museo è stato arricchito con una sezione dedicata al popolamento antico della nostra costa, nello specifico in epoca romana, quando si verificò sul territorio il proliferare di edifici rurali ed infrastrutture quali strade e ponti. L’allestimento di questa sezione del Museo intende testimoniare questo significativo momento storico, che ha lasciato non poche tracce a livello archeologico. Tra i reperti esposti, il più significativo sarà senza dubbio l’emblema centrale del pavimento a mosaico, recentemente restaurato, databile tra la fine del III e la metà del IV secolo d.C. e riferibile ad una villa urbano-rustica rinvenuta in Bordonchio, antico snodo della via litoranea Popilia.
Al mosaico, si affiancheranno alcuni oggetti ed elementi legati alla sfera funeraria, tra cui la copia in scala fedele al vero della stele di Egnatia Chila Uxor, datata fra il I secolo a. C e il I secolo d.C.; l'immagine raffigura una giovane che, purtroppo, ci è giunta senza volto, mentre l'epigrafe racconta la donna come una liberta, ossia una schiava poi liberata.
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