IL MAZAPEGUL
Leggende di Romagna
dal 29 Mar 2021 al 31 Dic 2021
È Mazapégul impersona la sensualità, la passione erotica. E ne è rimotissimo simbolo. … Viene dalle ere dei connubi bestiali
(La Piè 1927 n° 3)".»
Il Mazapégul, narrano i contadini romagnoli, è un dispettoso spiritello dall’aspetto buffo e un po’ grottesco simile ad uno scimmiotto con un cappellino rosso dal quale gli derivano magici poteri. La caratteristica principale di questa creaturina è la sua passione per le giovani donne che ama tormentare con piccoli scherzetti. Di notte il Mazapègul si addentra di nascosto nelle case, saltellando da una stanza all’altra alla ricerca di una bella fanciulla della quale si innamora. Se la giovane ricambia la passione dello spiritello lui le rassetta la stanza, mentre se invece lo rifiuta il Mazepègul la disturberà per tutta la notte con dispettosi scherzetti…. nascondendo oggetti o con morsetti, graffi e scossoni. Il Mazapègul è anche descritto come “maestro degli incubi” perché se si posa sul petto della persona addormentata, ne provocherà un sonno affannoso e agitato. L’unico modo per combattere questo spiritello è rubargli il magico berrettino e gettarlo direttamente dentro il pozzo che ogni contadino aveva nell’aia, nel giardino.
I contadini praticavano numerosi riti e superstizioni per allontanare la persecuzione del Mazapègul come quello di legare sette corde da piadura, (usata per attaccare i buoi al timone del carro) con un cappio in fondo ed esporle all’aperto per tre giorni; poi legando la corda ai piedi del letto vi salivano sopra a piedi scalzi pronunciando una formula magica. Altro rimedio era quello di posizionare dei chicchi di riso sui davanzali cosicché il Mazapégul entrando in casa perdesse tempo a contarli tutta la notte.