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EZIO GIORGETTI

I nostri personaggi illustri


dal 28 Apr 2021 al 31 Dic 2021

(1912-1970) "L'albergatore bellariese Giusto tra le Nazioni"
 
 
Bellaria Igea Marina vanta tra i suoi cittadini un vero e proprio eroe della seconda guerra mondiale: un "Giusto fra le Nazioni", insignito della onorificenza dall'Istituto Yad Vashem di Israele il 17 giugno 1964. Giorgetti fu infatti il primo fra i 295 "gentili" (ossia non ebrei) italiani ad essere premiato con il titolo di Giusto; l'Istituto Yad Vshem, in seguito ad approfondite ricerche sugli eroici benefattori del loro popolo ha onorato tutti coloro che durante il secondo conflitto mondiale rischiarono la propria vita per aiutare e salvare il popolo ebraico dalla minaccia nazifascista.
La vicenda ebbe inizio nel settembre 1943 quando, a bordo di un autocarro, giunsero a Bellaria un gruppo di 27 ebrei fuggiti da un campo di internamento civile e diretti al sud per raggiungere poi la propria Patria. Il gruppo era condotto dall'avvocato Ziga Neumann, reduce dal campo di concentramento di Kerestinec. Bellaria venne indicata loro, come tappa intermedia del viaggio, dalla signora Clara Fieda; fu lei ad indirizzare il gruppo di ebrei verso l'Hotel Miramare del quale era cliente attraverso una richiesta d'aiuto rivolta all'amico Piero Giorgetti. Nella lettera di presentazione, la Sig.ra Fieda presentò il gruppo semplicemente come "profughi stranieri". All'epoca l'hotel ospitava molti sfollati e il padre di Piero non poté accogliere i 27 ebrei; fortunatamente si offrì Ezio Giorgetti, fratello di Piero, accogliendo i nuovi arrivati presso il suo albergo, l'Hotel Savoia. << Li accolsi e solo dopo qualche giorno, visti i vani tentativi di noleggiare una barca da pesca e di allontanarsi via mare, mi rivelarono di essere ebrei e di rimettersi perciò nelle mie mani.>> - Così ricordò lo stesso Ezio, 21 anni dopo l'accaduto.
Durante la permanenza degli ebrei a Bellaria, egli si assunse tutti i rischi e le responsabilità per la loro protezione: iniziò un anno difficile e travagliato durante il quale Ezio dimostrò grande coraggio, sensibilità e generosità. Il gruppo venne trasferito e nascosto in vari luoghi per sfuggire ai tedeschi che insediavano la zona del riminese: Bellaria era presidiata dai nazisti e case ed alberghi venivano continuamente espropriati. Compito assai arduo, oltre garantire la sicurezza al gruppo, era quello di fornire loro dei documenti falsi e occultarne le identità: fortunatamente in tutta la vicenda, Eziò potè contare sul supporto ed aiuto di molti altri coraggiosi concittadini: una comunità di persone consapevoli dei rischi e che tuttavia non mancarono a stringersi attorno alla missione di Ezio. Collaborarono al suo fianco il Maresciallo dei Carabinieri Osman Carugno (anch'egli riconosciuto poi come"Giusto tra le Nazioni" nel 1986); Giuseppe Rubino che procurò i documenti falsi; don Emilio Pasolini che offrì aiuti materiali (cibo e coperte) e sostegno spirituale; Alfredo Giovannetti, segretario comunale di San Mauro Pascoli; Giuseppe Olivi che fornì cure e medicinali; Alfonso Petrucci e la Signora Betelli e tutti coloro che accolsero i fuggiaschi nei vari rifugi occasionali. Gli alloggi-rifugio e gli spostamenti furono numerosi: dall'Hotel Savoia all'Hotel Italia, in campagna presso le cascine di San Mauro Pascoli fino a Madonna di Pugliano Nuovo e Vecchio.
 
Rimini intanto veniva pesantemente bombardata e anche Bellaria fu oggetto di ben 52 attacchi che devastarono completamente la zona del porto. Il 27 settembre 1944, dopo la liberazione di San Mauro Pascoli, Ezio venne subito contattato dalle truppe inglesi che chiesero informazioni sul gruppo di ebrei - dimostrando così una particolare attenzione sulle vicende bellariesi. Nel frattempo il gruppo era stato trasferito a Pesaro in un campo alleato e da lì si sarebbero diretti a Bari fino a raggiungere Israele.
Infine, molto toccante e significativa fu la richiesta da parte di un componente del gruppo, Josef Konforti, di poter incontrare un'ultima volta il suo benefattore per ringraziarlo: si incontrò con Ezio a Rimini grazie all'aiuto della Brigata Ebraica. Ad oggi sono presenti presso il parco del Gelso a Igea Marina, due piazzette intitolate alla memoria dei due eroi: Ezio Giorgetti e il Maresciallo Osman Carugno.


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