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I LOMM A MÈRZ

Dai riti celtici ad oggi.


dal 03 Mar 2023 al 31 Mar 2023

I LOMM A MÈRZ -ROMAGNA:  DAI RITI CELTICI AD OGGI

I più antichi popoli che vissero nell'attuale Romagna, e dei quali si hanno testimonianze storiche, furono gli Umbri e gli Etruschi e a seguire (circa nel 350 a.C.), il territorio fu conquistato dai Celti: popolo che impose la propria lingua e la propria fisionomia alla Romagna. 

La religione dei Celti, come la maggior parte delle religioni antiche, aveva due aspetti: uno esoterico e uno popolare. Il livello popolare era costituito da una mitologia e da una serie di riti che inglobavano alcuni elementi arcaici provenienti da culti solari tellurici e lunari e che con il tempo si sono trasmessi attraverso le tradizioni popolari- rurali. Una di queste tradizioni che si è tramandata e trasformata nel tempo è quella dei riti legati all'accensione di falò propiziatori.

Anticamente la notte che precede l’alba del 1° Febbraio i Celti celebravano “Imbolc”, la festa delle greggi con cui si salutava il peggio dell’inverno; essa trova corrispondenza nella festa romana della fertilità e della purificazione dalle impurità dell’inverno ed oggi giorno è conosciuta come  “I lomm a mèrz” o la “focarina o focaraccia”.
La Focarina in Romagna consiste in un’antica usanza contadina, ancor oggi in vigore, con la quale si celebra l’arrivo della primavera e  si invoca un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Ogni anno, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie,attorno ai falò propiziatori, bruciando rami e potature; si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi. ed incoraggiando così l'arrivo della bella stagione. Attualmente la festa delle focarine è stata spostata nella notte del 19 marzo per San Giuseppe ma in molte zone i grandi falò si accendono prima, festeggiando la fine dell'inverno. Anche la data dell’Imbolc celtico non è comunque scomparsa, poiché è stata assorbita dalla festa cristiana della Candelora: giorno in cui si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima. Infine i fuochi venivano riaccesi anche nel mese di Maggio, per il rito celtico di “Belatane”, dedicata al “fuoco di bel” ossia al dio della luce che segnava l’inizio della buona stagione.  

Fonti tratte da@Leggende, misteri e curiosità della procincia riminese/travel notes- Riviera di Rimini


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